I GIOVANI E LA POLITICA
Sul quotidiano “La Stampa” del 3 maggio scorso, Laurana Lajolo ha scritto:
“In Consiglio provinciale entra qualche giovane, figlio della politica, ma nelle liste c’erano altri giovani intenzionati a fare politica. Chissà se questi ragazzi, eletti o no riusciranno a farsi sentire, senza aspettare sponsorizzazioni dei soliti boss e dei soliti notabili e dei loro padri? Oppure si accontenteranno di essere ornamenti del potere? Faccio i miei auguri sia ai giovani che esultano per la vittoria sia a quelli delusi dalla sconfitta, raccomandando di non eccedere nell’entusiasmo o nella depressione. La politica è una strada impervia, ricca di imprevisti che oggi si dimostra sempre più dipendente dagli orientamenti dei poteri forti, ma proprio per questo è anche volubile e gli elettori cambiano il voto a seconda dei problemi economici urgenti. In politica vale il passo dell’alpino più che quello dello sprinter. Queste elezioni chiudono molte cose, ma la politica non è solo vincere o perdere un’elezione, deve essere piuttosto concretizzare su obiettivi credibili in una visione sociale complessiva. La strada continua per i vincitori, che non hanno vinto una volta per tutte, e per i vinti, se non abbandonano il campo”.
Condividiamo questo pensiero.
Penso sia bene che quello che hai scritto sulla spaccatura deve essere messo su un volantino e distribuito per la Valtriversa non perdiamo l’occasione